Obesità: orforglipron riduce peso e migliora i fattori di rischio cardiovascolare nello studio ATTAIN-1

Eli Lilly ha annunciato oggi i risultati dettagliati dello studio di Fase 3 ATTAIN-1, che ha valutato sicurezza ed efficacia di orforglipron, agonista orale del recettore GLP-1 in fase di sperimentazione, in adulti con obesità o sovrappeso associato a patologie correlate al peso, senza diabete.

I risultati dello studio sono stati presentati all’Annual Meeting 2025 della European Association for the Study of Diabetes (EASD), in corso a Vienna dal 15 al 19 settembre, e sono stati pubblicati simultaneamente dal The New England Journal of Medicine.

Le evidenze
A 72 settimane, tutte e tre le dosi di orforglipron  in sperimentazione (6 mg, 12 mg e 36 mg) hanno raggiunto l’endpoint primario, ottenendo una riduzione del peso corporeo superiore a quella osservata nel gruppo placebo. Inoltre, tutte le dosi hanno mostrato risultati clinicamente significativi negli endpoint secondari chiave, inclusa la percentuale di partecipanti con riduzione del peso corporeo (≥10%, ≥15% e ≥20%), e nella riduzione della circonferenza vita.

“L’obesità è una patologia complessa e possiamo ormai considerarla una vera emergenza sanitaria globale – dichiara Paolo Sbraccia, Professore ordinario di Medicina Interna, Università degli Studi di Roma Tor Vergata – è fondamentale dunque avere a disposizione strumenti efficaci e maneggevoli per agevolare i pazienti nel percorso di perdita di peso. I risultati completi di ATTAIN 1 confermano le grandi potenzialità di orforglipron in questo senso, con un’efficacia sul calo ponderale e sulla riduzione della circonferenza vita consistente con la classe degli inibitori GLP-1, unita al vantaggio della formulazione orale. Inoltre, orforglipron ha dimostrato un’attività su fattori di rischio cardiovascolare spesso associati all’obesità, con miglioramenti clinicamente significativi.”

Nello studio ATTAIN-1, i partecipanti che assumevano la dose più alta di orforglipron hanno perso in media 12,4 kg (12,4%) a 72 settimane. Negli endpoint secondari, il 59,6% dei partecipanti alla dose più alta ha perso almeno il 10% del proprio peso corporeo, mentre il 39,6% ne ha perso almeno il 15%. Tra i 1.127 partecipanti con prediabete all’inizio dello studio, fino al 91% di coloro che assumevano orforglipron ha raggiunto valori glicemici vicini alla norma, contro il 42% nel gruppo placebo.

Orforglipron ha inoltre migliorato diversi fattori di rischio cardiovascolare frequentemente associati all’obesità, come colesterolo non-HDL, pressione arteriosa sistolica e trigliceridi. In un’analisi esploratoria pre-specificata, la dose più alta ha ridotto i livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), un marcatore di infiammazione, del 47,7%.

“Le persone che vivono con obesità presentano esigenze ampie e diversificate: il peso corporeo, l’emoglobina glicata, i lipidi, la pressione arteriosa e altri parametri di salute vengono monitorati e gestiti regolarmente nella pratica clinica – sottolinea Kenneth Custer, vicepresidente esecutivo e presidente di Lilly Cardiometabolic Health – I risultati dello studio ATTAIN-1 sono incoraggianti, in quanto dimostrano che orforglipron è in grado di migliorare numerosi di questi aspetti.”

“Grazie alla sua somministrazione semplice, in formulazione orale una volta al giorno – conclude Custer – orforglipron rappresenta una valida opzione per le cure primarie, dove un intervento tempestivo può tradursi in benefici significativi e duraturi per la salute dei pazienti.”

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